Bagna cauda e Sailor Moon
Cosa ci fa il viso di una protagonista del celebre manga “Sailor Moon” sotto alla scritta ‘BAGNA CAUDA’, forse il più amato (e odiato) piatto piemontese? È la domanda che nasce spontanea davanti a una confezione di tortilla chips al gusto di aglio e acciughe proveniente dal Giappone. È tutto vero: il Sol Levante si è inventato le patatine al sapore della famosa salsa tipica della regione al “piedi del monte”. Così, dopo gli spaghetti e la pizza, l’Estremo Oriente ha “rubato” un’altra delle specialità gastronomiche italiche. D’accordo, noi gli abbiamo rubato il sushi, tanto per fare un esempio. Va bene la contaminazione di culture e tradizioni, ma questo “oltraggio” all’alito puzzolente (prerogativa che contraddistingue gli avventori di bagna cauda per 3 o 4 giorni…) sembra davvero troppo. Il Dragone l’ha fatta grossa. Come si può imitare l’aroma di un intingolo che cuoce per parecchie ore, mischiando odori e colori di acciughe, aglio e olio di oliva, in cui affondare poi verdure di stagione cotte o crude, secondo un rito culinario e conviviale che mal si concilia con lo sgranocchiamento frettoloso e distratto di qualche patatina fritta?
Fabio Dellavalle