Dopo essere sbarcato su Amazon Prime Video Bombshell sbarca al cinema, mostrando cosa significa essere una donna nello showbusiness americano, e la visione è fatta di sguardi, sussurri, gesti inequivocabili.

Personaggi, piani temporali e angolazioni si fondono in una forte critica sociale, non solo all’uomo molestatore, ma anche a tutti gli uomini e le donne che giudicano chi li combatte, indagando sugli aspetti personali e caratteriali della vittima, quasi in cerca di una giustificazione per scusare i perpetratori e con loro l’intero tessuto sociale che consente loro di agire in tal modo.
Lo stile narrativo è inequivocabile, ricordando il cinema di Adam McKay e lo stesso La grande scommessa con cui condivide lo sceneggiatore.

Questo però rende reale il limite del film: la comparazione con McKay fa risultare Bombshell piatto, coraggioso nella tematica, ma molto meno nella forma.
Si viene iniziati alla storia in modo iper-realistico, il pubblico si sente quasi di entrare nello schermo, scavalcando le porte di Fox News e seguendo la narratrice mentre spiega direttamente ogni movenza; ma questo senso di iper realtà va scemando e man mano il contatto con il pubblico si disperde, lasciando solo un piccolo accenno di immagini di repertorio di vere vittime, abbandonando la narrazione ad una visione più semplificata.

Questo però non succede con la tensione nervosa, il cui ritmo riesce quasi a rispecchiare l’angoscia provata da ciascuna di queste donne nel momento di agire, che sia per iniziare una causa legale contro un potente magnate o solo accondiscendere a un atto sbagliato per paura di perdere tutto.
Bombshell si distingue per il suo coraggio di essere sincero, di prendere posizioni nette e informare il pubblico dei fatti nel modo più chiaro possibile, intrattenendolo.

Il finale è, a seconda della prospettiva, tanto positivo quanto negativo, racchiuso com’è nella sua connotazione più reale: anche se si vince una battaglia, per quanto importante e giusta, ne seguiranno poi delle altre e sta ad ognuno decidere come perseguirle.

Nel complesso un ottimo film che con alti e bassi riesce comunque a raccontare la realtà che sta dietro al mondo televisivo statunitense.

Bombshell – La voce dello scandalo