Giovani artisti promettenti: vi presentiamo Crow, direttamente dalla provincia di Roma.

Ciao Crow, piacere di incontrarti! Descrivi brevemente il tuo personaggio artistico: qual è il suo obiettivo?
Il piacere é tutto mio! Dunque, diciamo che “ Crow “ non é tanto un personaggio, quanto una rappresentazione delle mie idee. Sono il tipo di persona che si trova in difficoltà dovendo esporre giudizi sinceri o magari pensieri personali, temendo che questi diventino offensivi o ridicoli; ecco, negli anni ho sempre cercato di trovare un modo per comunicare ciò che ho dentro, e Crow é stata la mia salvezza. Forse il suo unico obbiettivo é liberarsi delle infinite paranoie (ride, ndr)
Sappiamo che è in fase di progettazione ‘Per Aspera ad Astra’, il tuo nuovo progetto musicale.
Allora, ” Per Aspera “ é qualcosa nato improvvisamente, diciamo dalla voglia di variare e dal sentito bisogno di esporre qualcosa di diverso dai miei soliti concetti. Ora come ora manca qualche traccia ma nella mia testa ho già delineato ogni singolo particolare. L’obbiettivo con “ P.A.A.A “ é volare. Non dico altro, ma dico “ in alto “ .
Cosa cerchi di trasmettere con le tue canzoni?
Nei miei brani tento di riuscire ad esporre quello che io chiamo “ il concetto perfetto “, qualcosa che vada perfino oltre il ragionamento non-musicale. Quella che però resta da anni..é la voglia di trasmettere la mia visione del mondo  all’ascoltatore, che sia negativa o non. Infondo servono entrambi i lati della medaglia.
La gratitudine è fondamentale nella vita: se un giorno dovessi raggiungere i tuoi obiettivi, chi ringrazieresti per primo?
Credo che se mai dovessi raggiungerli ringrazierei in primis i miei genitori, mio fratello e alcuni dei miei amici più stretti. Ciò che é sottintesa é la gratitudine assoluta verso i miei ascoltatori, anche se minimi.
Quanto è importante l’interazione con il pubblico durante gli eventi?
L’interazione con il pubblico é necessaria a parer mio. Il 90% di un musicista credo si faccia sul palco, é quello che ti forgia e che dimostra al pubblico di che pasta sei fatto.
Etichette discografiche: un bene o un male per la musica moderna?
Le etichette discografiche sono l’epicentro dell’attuale cosmo musicale. Per quanto mi riguarda la musica trascende il concetto di qualsivoglia diramazione commerciale ma, dopotutto , per come girano le cose oggigiorno, é davvero complesso cercare di tirarsi su senza qualcuno alla tue spalle. Sono un’arma a doppio taglio, particolarmente affilata, sta a te cercare di capire se colpirai lama o piatto.
Grazie di aver risposto alle nostre domande!
Tanti saluti e grazie a Vida Network per l’opportunità.

Dalla provincia di Roma: ecco cosa pensa ‘Crow’