Le Interviste di Ivan

IL CINEMA FIRMATO AL FEMMINILE DOCUMENTATO DA UNA REGISTA TORINESE

INTERVISTA A DIANA DELL’ERBA

Come funziona il mondo del Cinema? Come nasce un film?

Questa è una domanda da un milione di dollari! Esattamente come funziona per la vita, ognuno avrebbe la propria risposta. Ci sono infinite strade… percorsi apparentemente più consueti, altri che funzionano infrangendo le regole. E’ una situazione decisamente eterogenea, soprattutto in un momento storico di grande cambiamento come il nostro. In generale però penso che un film, come un qualsiasi altro lavoro, possa arrivare al suo obiettivo, e cioè la “magia”, solo partendo da un’autentica urgenza.

Con questa domanda, iniziamo la nostra intervista a Diana Dell’Erba, Attrice e Regista torinese.

Diana, ha interpretato vari personaggi in molti film, in particolare film e cortometraggi girati a Torino e in Piemonte.

Ma non solo… infatti ha anche realizzato un proprio film di cui è stata anche la Regista, sì, regista con la R maiuscola, perché il film documentario che ha realizzato e diretto porta proprio il nome “Registe”.

A raccontarci la storia di “Registe” è stata lei, Diana Dell’Erba che abbiamo intervistato.

Ciao Diana, innanzitutto presentati ai nostri lettori e raccontaci la tua storia: come hai iniziato la tua carriera da attrice?

Ciao a tutti! Fin da bambina recitavo davanti alla macchina fotografica di mia madre e mi emozionavo entrando in empatia con i film e la realtà che mi circondavano… e finalmente un giorno, adolescente, aprii per caso le Pagine Gialle (non c’era ancora internet!  ) e cercai una scuola di recitazione. Da lì scoprii come il mondo delle emozioni, del pensiero e dell’azione possano aprirti scenari pieni di Meraviglia… e per Meraviglia intendo ciò che non conosci, non sai che esista, fino a che… un giorno si manifesta, con tuo grande stupore.

In quali film hai recitato?

Ho partecipato a diversi cortometraggi e film. All’inizio ho avuto per lo più esperienze nel genere horror, poi ad un certo punto ho preferito allontanarmene per arrivare oggi a capire davvero che cosa mi piace fare. Ho lavorato con Peter Greenaway, Marco Bellocchio, Louis Nero… e tanti altri registi meno conosciuti ma molto talentuosi.Diana Dell'Erba sul set di The Broken Key

Ci hai confessato che la tua passione è la fotografia: come hai associato la fotografia con la recitazione?

E’ stata la mia prima passione… Ci sono stati anni in cui non smettevo di scattare e ricercare tramite quel mezzo. Oggi in realtà ho diminuito drasticamente. Mi sento un po’ bombardata da questo mondo di immagini nel quale è molto facile confondersi e non riconoscere la vera Bellezza.
Ho indagato fotografia e recitazione ma non le ho mai veramente unite, se non in un progetto che sulla carta è completo… ma che non mi decido mai a tirare fuori dal cassetto.

Il tuo film preferito?

Ancora The Fountain di Darren Aronofsky.
Poi La montagna sacra, After Earth, La leggenda di Bagger Vance, Lucy, Mr Nobody, Meetings with remarkable men, Matrix e tanti tanti altri…

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Questo è un periodo molto importante per la mia vita. Un momento di grande cambiamento sia a livello personale che lavorativo. Sto terminando la sceneggiatura del mio secondo film/documentario. Un viaggio, tanto difficile quanto straordinario, all’interno del mondo della musica e del suono sacro. E poi quest’anno uscirà “The Broken Key”, l’avventura cinematografica più significativa alla quale abbia mai partecipato.

The Brokey Key: svelaci qualcosa su questo film che uscirà a breve… senza spoiler ovviamente…

“The Broken Key” è un viaggio indescrivibile. E’ la storia di un eroe e dei suoi compagni che vanno alla ricerca della vita eterna. Si parla di temi profondi, di come sia possibile e necessario ritrovare se stessi. E’ stata un’esperienza indescrivibile. Tra attori come Christopher Lambert, Rutger Hauer, Geraldine Chaplin, Michael Madsen, William Baldwin, Kabir Bedi, Maria De Medeiros, Marc Fiorini e i miei più stretti compagni di viaggio Andrea Cocco, Marco Deambrogio e Walter Lippa… e il creatore di tutto, il regista Louis Nero… ma anche tutto il resto del cast e della troupe… è difficile da spiegare, ma nel film si affrontano temi tanto importanti per l’essere umano che, come attratte da una calamita, sono state coinvolte persone straordinarie che hanno dato tutte loro stesse.

PRESENTAZIONE DEL FILM REGISTE

Oltre a recitare, hai anche realizzato un film: come è nata l’idea di realizzare un documentario sui film firmati al femminile?

Stavo terminando l’Università e guardandomi intorno, ho notato quante poche donne registe conoscessi. Da tempo studiavo recitazione, lavoravo nell’ambito del cinema e avevo a cuore la questione femminile… così, unendo tutto ciò, ho voluto addentrarmi in questo viaggio all’interno del mondo della regia femminile italiana. E’ stata un’esperienza unica. Il documentario, e più in generale il cinema, sono dei mezzi meravigliosi per lavorare su se stessi, per apprendere, crescere, ed esplorare mondi fino a quel momento sconosciuti.

Quale riscontro ha avuto “Registe” sugli spettatori?

Come ogni film è stato sicuramente recepito nei modi più svariati. Mi ha fatto molto piacere il grande e inaspettato successo che ha avuto a livello di critica… e mi ha stupito tante volte la profondità di lettura avvenuta da parte del pubblico. Mi sono soffermata sulla metafora del cinema… intendendo la vita come un film, ognuno di noi è allo stesso tempo il regista e l’attore di quel film. Mi sono chiesta, come possiamo realizzare il film che più desideriamo? E ho dato la mia risposta: lavorare, adoperarci al 100%, comprendere noi e il mondo che ci circonda, e arrivare a realizzare la nostra Opera. Un’opera che è un esempio… che non ha così importanza in sé ma che, piccolo tassello di un’opera più grande, è importante per ciò che simboleggia. Questo messaggio che ho lanciato mi è tornato indietro con una potenza straordinaria… sono molto grata a tutti coloro che mi hanno parlato e scritto a riguardo perché sentire la stessa cosa con parole ed approcci diversi è stato molto emozionante ed istruttivo.

Cosa ti ha colpito di più, tra ciò che ti hanno detto le varie registe che hai intervistato?

Ciò che ho inserito nel trailer!

https://www.youtube.com/watch?v=E3WHoKtvnnw&index=1&list=PLdezlSkL2gV0OWpbTxmCpY_leTvEROvwT

Tutti guardando un film, vediamo il prodotto finito, ma come nasce un film?

Nasce in tanti modi ma per me uno solo è davvero importante: l’urgenza interiore… l’irrefrenabile bisogno di esplorare un qualcosa che veramente sta a cuore, qualcosa che è per noi davvero utile per crescere e migliorarci.

Ringraziando Diana per la disponibilità, le facciamo un grande in bocca al lupo per la sua carriera!!

E noi ci diamo appuntamento alla prossima intervista con nuove storie e nuovi personaggi dello spettacolo italiano…

Ivan Quattrocchio

IL CINEMA FIRMATO AL FEMMINILE DOCUMENTATO DA UNA REGISTA TORINESE