- Ciao Ekammix. Vieni da una realtà completamente diversa dalla nostra, raccontaci un pò del tuo paese e come viene vissuto l’hip hop?
Nella Svizzera Italiana, ti dirò, sinceramente mi trovo molto bene, bei panorami, la bella gente è sempre presente. In Ticino, c’è molto Hip Hop, più di quello che sembri in apparenza, conosco molti elementi più che validi, ma purtroppo, il lato negativo del posto in cui vivo, è che non si ha molte occasioni per farli emergere, gli unici live/contest che ho visto in questi ultimi mesi, sono stati organizzati per strada (anche molto bene). Peccato perché di hip hop siamo colmi, ma non abbiamo i mezzi per esprimerci al meglio.
- Come ti sei avvicinato al genere, e come è diventata la tua principale passione?
La prima canzone che ho ascoltato è stata di Fabri Fibra, correva l’anno dell’album “Tradimento”, di fatto è stato il mio primo passo, mi piaceva solo ascoltare in quel periodo.
Dopo un po’ di tempo però, cambiò tutto, grazie alla scoperta di uno dei miei punti di riferimento del genere. Si tratta di Maxi B, scoperto con l’album “Invidia”, che ancora è uno dei miei dischi preferiti.
Dopo qualche anno, cominciai a scrivere rime, e da lì, una ricerca di un identità artistica.
Nel 2012, lo stesso Maxi B, lanciò un contest, dove proponeva di scrivere una strofa su “Credo”, un estratto de “L’ottavo giorno della settimana”. Io la colsi al volo, scrivetti le mie rime e corsi in studio con lui per registrarlo. E quel giorno, lo ricordo ancora come se fosse ieri, io con gli occhi spalancati a vedere lo studio come se avessi trovato la città sperduta di Atlantide. La strofa la feci uscire su youtube, e da li, è nato “Ekammix”.
- Cosa fai nella vita? Quali sono le tue passioni oltre l’hip hop?
Nella vita studio per diventare un operatore socio sanitario (OSS), oltre alla mia sfrenata passione dell’hip hop, sono anche un grande amante della moto, mi piace viaggiare, scoprire mete, gente e cose nuove.
- Hai partecipato alla scorsa edizione della Flexin Battle a Barona (MI) e parteciperai alla prossima il 22 ottobre, cosa ne pensi dell’evento milanese organizzato dalla Flexin Events?
Io penso che gli eventi della Flexin Events abbiano suscitato in me sempre una sensazione più che positiva, io li seguo già da più di un anno e mi hanno portato sempre grandi soddisfazioni. Non posso fare altro che elogiare l’organizzazione e dedicargli un “One Love”.
- Il rap per te è rivincita personale, messaggio o semplicemente una forma d’arte?
Per me è dare un messaggio, è una forma di espressione che va valorizzata, e ce la metto tutta per far capire questo agli altri. Io credo che chi scrive, ha qualcosa da dire, qualcosa da dimostrare, qualcosa che gli ascoltatori possono apprendere, assimilare o rendersi semplicemente conto di un fatto o di un lato di vita sconosciuto.