“Attendiamo da ormai 20 giorni (…) l’imminenza, ancora una volta, è diventata una chimera”.
Sono ormai più di tre mesi che il paese è stato colpito dalla grave emergenza sanitaria causata dal Corona Virus.
Come ben noto la categoria di lavoratori più stremata da questa emergenza sono proprio gli operatori sanitari che ogni giorno sono in trincea per noi, per la nostra salute, sfiniti dai doppi, tripli, quadrupli turni.
Ma là fuori, nelle strade, nelle nostre città c’è un’altra categoria di lavoratori, importante quanto la prima. Sono quelli che assicurano la nostra sicurezza, che mantengono il rispetto delle leggi, che ci corrono in aiuto quando ne abbiamo bisogno, che danno la loro vita per la protezione dei cittadini.
Sono le Forze Dell’Ordine.
Ma, purtroppo, nonostante il grande lavoro che svolgono sono fra i primi ad essere dimenticati dalle istituzioni.
Ci sconvolge apprendere come coloro che ci proteggono, talvolta addirittura al costo della propria vita, vengano lasciati soli durante un’emergenza come questa.
Se non sono le istituzioni, chi protegge chi ci protegge?
“Abbiamo scritto alla Regione Piemonte a marzo per avere i tamponi e ad aprile per test sierologici, nessuna risposta. Siamo arrivati a maggio e, mentre nelle altre forze di Polizia in regione sono in via di completamento i test, solo per i poliziotti non accade nulla”
Sono proprio i Poliziotti quelli più soli in questa emergenza, come denuncia Pietro Di Lorenzo (Segretario Provinciale del SIAP).
“Siamo letteralmente indignati per l’indifferenza dimostrata da tutte le Istituzioni verso i poliziotti piemontesi ed il loro ruolo in questa emergenza sanitaria”.
Le nostre forze dell’ordine dovrebbero essere le più tutelate, non solo in queste circostanze, ma sempre. La loro salute, le loro condizioni di lavoro sono le prime cose che debbono essere rispettate dalle istituzioni affinché riescano a proteggere al nostra. Occorre, inoltre, sincerarsi delle condizioni sanitarie di ognuno di loro anche e soprattutto perché potrebbero essere essi stessi vettori per il Virus.
L’apporto sociale e sanitario che potrebbe comportare una mancata tutela della nostra Polizia sarebbe drammatico. Occorre chiedere alle istituzioni, alla Regione, di prendersi carico di questa responsabilità.
“Dopo 70 giorni di lookdown nella regione più a rischio dopo la Lombardia nessuna misura di screening per garantire che il fondamentale ruolo svolto per la sicurezza pubblica non sia veicolo di diffusione del virus”.
Un’ulteriore problema è rappresentato dalla ripresa dei normali turni, prevista insieme allo progressiva riapertura generalizzata. Fin ora a causa del Virus i turni sono stati svolti alterni al fine di non affollare gli uffici con il conseguente rischio di diffusione del COVID.
“È davvero incredibile, con la progressiva riapertura generalizzata cesserà anche la nostra organizzazione del lavoro a giorni alterni e si tornerà ad avere uffici di Polizia inadeguati, piccoli e sovraffollati, così come si tornerà ad un utilizzo ordinario dei mezzi di servizio, senza avere nessuna cognizione dello stato di salute generale degli operatori”.
Il nostro auspicio è che MAI lo Stato si dimentichi delle nostre Forze di Polizia, e del servizio che svolgono ogni giorno e ogni notte, che la loro salute sia sempre una priorità e che le loro condizioni di lavoro siano tutelate.
“Mai avremmo potuto immaginare che di fronte ad un tale rischio per la vita dei poliziotti e dei cittadini nessuno, né Stato né Regione, avrebbe saputo o voluto proteggere i propri cittadini e lavoratori in divisa, venendo anche meno agli obblighi sanciti dalla Legge 81/08 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.
– Alessio Criscuolo
fonte: ObiettivoNews